Acidosi cronica di basso grado (subclinica)

Acidosi cronica di basso grado (subclinica)

Sep 16, 2021Derry Procaccini

L’organismo umano richiede ogni giorno nuova energia: il cibo che mangiamo e l’ossigeno che respiriamo ci forniscono l’energia per lavorare, pensare, fare attività fisica, ecc., in poche parole per vivere.

Per trasformare gli alimenti e l’ossigeno in energia, l’organismo produce scorie metaboliche acide che vengono eliminate principalmente dalle urine e attraverso la respirazione.

Scorie metaboliche acide

Gli acidi che possono essere espulsi dall'organismo tramite la respirazione polmonare vengono definiti acidi volatili, ad esempio l'acido carbonico (che viene riconvertito a CO2 a livello dei capillari polmonari).

Parliamo invece di acidi fissi o acidi non volatili se la loro eliminazione avviene in altro modo, come nel caso dell'acido solforico prodotto dal metabolismo di metionina e cisteina, dell'acido urico prodotto dal metabolismo delle nucleoproteine e degli acidi organici prodotti dall'ossidazione incompleta dei grassi, i quali vengono solitamente escreti nelle urine.

L’organismo è dotato di 3 principali sistemi per controllare il PH:

  1. Utilizzo di sostanze tampone dei liquidi corporei (es. minerali alcalinizzanti).
  2. Urina per l’eliminazione degli acidi fissi (definiti anche acidi non volatili).
  3. Respirazione per l’eliminazione degli acidi volatili.

Quando, la quantità di scorie metaboliche acide superano quelle che i nostri sistemi tampone sono in grado di contrastare, insorge l’acidosi, ovvero un sovraccarico di sostanze acide che il nostro corpo tende a “parcheggiare” all’interno di alcuni tessuti specializzati, in attesa di essere neutralizzate e smaltite.

Se questa situazione persiste a lungo termine, può contribuire a sviluppare malattie in relazione alla nostra suscettibilità genetica. Inoltre questa situazione, rende difficoltoso anche mantenere una composizione corporea corretta, in quanto l’acidosi sfavorisce sia il dimagrimento sia l’aumento della massa muscolare.

Per questo motivo è importante costruire i giusti presupporti, in modo che gli organi principali (sangue, reni e polmoni) definiti “organi-tamponi” possano adempiere correttamente alle loro funzioni attraverso l’urina, il sudore e la respirazione.

L’equilibrio acido-base nel compartimento ematico

Il sangue, in condizioni fisiologiche, rimane sempre leggermente alcalino PH 7.35-7.45, per riuscire a neutralizzare le scorie metaboliche acide.

Quando queste aumentano eccessivamente, il corpo chiede aiuto agli altri organi, che si privano delle loro riserve di minerali per cederle al compartimento ematico, obbligato a mantenere un PH sempre molto stabile.

Per questo motivo non può essere sufficiente analizzare il PH del sangue per stabilire se esiste un disequilibrio acido-base corporeo quindi a livello sistemico.

I minerali alcalinizzanti come sodio, potassio, calcio e magnesio e gli altri sistemi tampone provvedono a mantenere l’equilibrio acido-base nell’organismo.

È sufficiente bere per eliminare gli acidi in eccesso?

Molte persone sono convinte che sia sufficiente bere molta acqua per riuscire a detossificare.

In realtà molti soggetti, specialmente donne in acidosi, anche se bevessero una quantità idonea, non sarebbero in grado di urinare sufficientemente, in quanto tratterrebbero l’acqua nell’ambiente extracellulare, soprattutto negli arti inferiori (es. caviglie gonfie).

Una delle cause principali sembrerebbe essere legata alla carenza subclinica di minerali alcalinizzanti, infatti in questi soggetti è possibile apprezzare subito dei miglioramenti, semplicemente riducendo la quota proteica giornaliera e introducendo una corretta supplementazione di minerali alcalinizzanti e aminoacidi essenziali.

Ipoventilazione cronica subclinica

Appoggia una mano sulla pancia e respira normalmente. Se inspirando non senti la pancia gonfiarsi, probabilmente utilizzi una respirazione fisiologicamente scorretta: adoperi principalmente il torace.

Normalmente si dovrebbe invece inspirare usando il muscolo diaframma, mentre l’espirazione dovrebbe avvenire passivamente per elasticità del torace (a meno che non la si esegua forzatamente utilizzando i muscoli della parete addominale).

Il diaframma in realtà è il più importante muscolo respiratorio.

Le continue pressioni quotidiane, le ansie, i problemi, lo stress, in poche parole lo stile di vita moderno di molte persone, possono rendere il nostro modo di respirare costantemente disfunzionale, impedendo di espellere correttamente la CO2 e quindi di conseguenza un'incapacità a smaltire gli acidi volatili, andando incontro a una possibile acidosi metabolica subclinica.

Queste modificazioni possono di conseguenza portare a differenti problematiche di tipo metaboliche, posturali, viscerali ed emotive.

In questi casi l’organismo è in grado di mettere in atto una strategia chiamata “iperventilazione compensatoria” per diminuire la pressione parziale dell’anidride carbonica “PaCO2” e aumentare quella dell’ossigeno “PaO2”.

Per questo motivo la maggior parte delle persone, tendono a respirare dalle 12 alle 18 volte al minuto, ma in modo superficiale, in quanto utilizziamo solo la sesta parte della nostra capacità polmonare.


Una respirazione profonda e completa non è situata solo a livello toracico, ma utilizzando la respirazione addominale spingeremo il diaframma verso il basso.

Questo tipo di respirazione ha un ritmo di circa 5/10 atti respiratori al minuto, essa è lenta e produce anche un effetto calmante sul soggetto.

Volete testare le condizioni della vostra respirazione con un test facile e veloce?

Test “pausa controllo” elaborato dal dr. Buteyko, misura la soglia di tolleranza all’anidride carbonica.

Quando si respira in modo sano si introducono nei polmoni di 4-6 litri di aria al minuto.

Per testare in autonomia quale sia il volume d’aria che si introduce nei polmoni non servono complicate apparecchiature, serve solo un orologio con la lancetta dei secondi, e si procede in questo modo:

  1. Sedetevi comodi su una sedia con lo schienale dritto
  2. Rilassatevi ed espirate normalmente
  3. Ripetete una normale inspirazione, esalate normalmente e dopo l’esalazione chiudete il naso con le dita e tenetelo chiuso
  4. Tenendo anche la bocca chiusa, contate quanti secondi potete aspettare senza molto disagio prima di dover inalare di nuovo

Non sforzatevi troppo. L’esattezza del test dipende dal fatto che vi fermiate prima di raggiungere la soglia di un vero disagio. Il numero di secondi che trascorre prima che sentiate la netta esigenza di dover inalare è la cosiddetta “pausa-controllo”.

Risultati:

  • Una pausa-controllo di 50-60 secondi o più indica che siete in eccellente salute.
  • Se invece non superate i 25 secondi, ciò significa che nella vostra salute c’è qualcosa da migliorare, anche se non si è ancora manifestata alcuna malattia. E’ bene adottare urgentemente delle misure preventive, sotto forma di un miglioramento della respirazione.
  • Se la pausa-controllo non supera i 10 secondi avete un serio problema di iperventilazione; probabilmente soffrite già di asma o di qualche malattia che si è già manifestata.

Vuoi misurare il tuo PH corporeo?

In commercio è possibile reperire ogni sorta di cartine tornasole, i metodi più semplici consistono nella misurazione della saliva o dell’urina. Immergendo per esempio la cartina nel flusso urinario per uno o due secondi, permette di cambiare colore in corrispondenza del livello di PH trovato.

La si avvicina alla scala colorimetrica fornita assieme e confrontandola con il colore simile che compare sulla scala si scopre il proprio PH urinario corrispondente.

 

È importante ricordare che la misurazione del PH urinario può avere una correlazione significativa nella determinazione dell’equilibrio acido-base del terreno, solo se si monitorizza la sua dinamicità durante la giornata, non basta misurarla solamente una volta, per questo motivo vi consigliamo di misurarla in 4 diversi momenti della giornata, per 3-5 giorni.

Momento della giornata Valore ideale

  1. Prima urina della mattina Acida
  2. Seconda urina della mattina Alcalina
  3. Prima di pranzo Alcalina
  4. Prima di cena Alcalina

Impoverimento dei minerali alcalinizzanti nei terreni di cultura

Decenni di agricoltura industriale, con l’uso di tecniche “moderne”, come varietà ad alta resa, modificati geneticamente, fertilizzanti, diserbanti e pesticidi di sintesi, monocolture e irrigazione, hanno comportato una significativa impennata dei raccolti. In tutto il mondo, la produzione agricola è quasi triplicata negli ultimi 50 anni.

Allo stesso tempo, le medesime tecniche, unite a rotazioni più brevi e minori periodi di riposo, hanno causato l’impoverimento del suolo e quindi anche dei minerali alcalinizzanti.

Dagli anni ’50 la produzione agricola si è gradualmente orientata a un numero inferiore di specie e varietà, selezionate per rispondere alle esigenze del mercato globale.

Specie e varietà prive di un legame con i singoli territori, che possono essere prodotte in ambienti e climi diversi, che resistono bene a lunghi viaggi e che hanno un sapore uniforme.

Ad esempio, a fronte di migliaia di varietà di pere selezionate nei secoli dai contadini, solo due varietà commerciali rappresentano il 96% del mercato globale. Le colture convenzionali richiedono grosse quantità di fertilizzanti e pesticidi, proprio a causa dell’assenza di un legame con le condizioni pedoclimatiche locali.

L’uomo iniziò a praticare l’agricoltura circa 10.000 anni fa ma solo nel 1947, quando una colossale fabbrica di munizioni dell’Alabama si convertì alla produzione di fertilizzanti sintetici, che rivoluzionò il rapporto con il suolo.

Due fattori favorirono una forte spinta da parte dei governi per l’impiego dell’azoto, nelle sue varie forme, come fertilizzante: la necessità di garantire maggiori raccolti per una popolazione in rapida crescita grazie al boom demografico successivo alla fine della seconda guerra mondiale, e la scoperta che l’azoto prodotto in grandi quantità per supportare le necessità belliche consentiva di raddoppiare le rese agricole.

In breve, il mercato rese i fertilizzanti di sintesi facilmente accessibili a tutti gli agricoltori.

Il loro consumo nel mondo è più che quintuplicato negli ultimi 50 anni.

A livello mondiale, l’azoto rappresenta il 74% dei fertilizzanti minerali; in alcuni paesi raggiunge addirittura il 90%, con enormi effetti negativi sull’ambiente.

L’eccesso di azoto porta ad un forte impoverimento del suolo perché riduce il rilascio da parte delle radici degli elementi nutritivi utili ai microrganismi e accelera inoltre la decomposizione dell’humus.

L’importanza degli alimenti alcalinizzanti

L’impoverimento dei terreni e l’utilizzo di varietà moderne sviluppate attraverso modifiche genetiche (OGM, Mutageni, ecc.), che spesso si distinguono per avere radici più piccole e un estremo bisogno di grosse quantità di diserbanti chimici.

Ciò non permette alle piante di assorbire in modo ottimale i minerali dai terreni di cultura, di conseguenza è impensabile di ritrovarli negli alimenti.

Per questo motivo, oltre all’introduzione di una quota considerevole di vegetali e una ridotta quantità di proteine ad ogni pasto è importante scegliere alimenti prodotti con varietà antiche, come nel caso del grano duro (chiamato anche frumento), che hanno radici lunghe e non hanno bisogno l’utilizzo di alcun diserbante ne fertilizzante sintetico.

Tieni sotto controllo il carico acido indotto dalla tua dieta, PRAL e NEAP

È importante conoscere il potenziale di carico acido indotto dalla propria dieta, stimato in base al potenziale di carico acido renale PRAL (Potential Renal Acid Load) e alla produzione di acido netto endogeno NEAP (net-endogenous acid production).

In questo modo sarà possibile stimare l’effetto che avrà la tua dieta sull’equilibrio acido-base dell’organismo, una volta ingerito, naturalmente assorbibile e metabolizzabile in un apparato digerente sano.

Dal punto di vista pratico, gli alimenti con PRAL positivo (PRAL+) possiedono un potenziale effetto acidificante (es. la carne, il pesce, formaggio, il tuorlo d’uovo), mentre gli alimenti con PRAL negativo (PRAL-) sono in grado di alcalinizzare (es. ortaggi e frutta), determinando un abbassamento del PH sanguineo.

Il PRAL di un cibo, secondo la formula più comunemente utilizzata, viene calcolato in base al suo contenuto in proteine, fosforo, potassio, magnesio e calcio.

Oggi sembra sempre più chiara l’associazione PRAL positivo con la pressione alta “1.”, trigliceridi alti, colesterolo alto, diabete, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, tumori “2” e maggiore prevalenza all’aumento del peso e all’obesità “3.”

Diete iperproteiche e acidosi

Per correggere una condizione di Acidosi Metabolica è determinante anche adottare uno stile di vita sano, non sedentario.

Per favorire l’eliminazione dell’anidride carbonica è particolarmente utile effettuare un’ora di camminata a passo lento dopo cena, meglio se in mezzo al verde respirando profondamente.

Muoversi e svolgere sport regolarmente è consigliabile, ma non attività intense in cui si attiva principalmente un metabolismo definito anaerobico, altrimenti rischiamo di aumentare l’accumulo di acido lattico al posto di diminuirlo:

  • nei soggetti sedentari sarà necessario prevedere un inizio graduale;
  • nelle persone attive non dev’essere mai portata all’eccesso per evitare che diventi controproducente e magari programmare un attività di defaticamento alla fine di un allenamento (es. camminata al 55% della frequenza cardiaca massima teorica 220-età)

Un’attività sportiva esasperata può persino risultare dannosa: non bisogna dimenticare che gli atleti agonisti sono i primi a mostrare condizioni di Acidosi Metabolica acuta e di ossidazione a volte anche grave.

Integratori alimentari a base di sali minerali alcalinizzanti

Nel caso gli interventi sull’alimentazione e sullo stile di vita non fossero sufficienti, potrebbe essere utile assumere integratori alimentari a base di sali minerali alcalinizzanti in grado di regolare il pH e riportarlo a valori ottimali, in questo caso consigliamo di prediligere la scelta dei minerali in base al loro miglior sinergismo e capacità di mantenere o riportare in fisiologia il sistema nervoso:

  • Bicarbonato di potassio micronizzato (es. POWERDAY) al mattino disciolto in molta acqua, in quanto stimola il sistema nervoso in modalità simpatica, accelerando le funzioni vitali. Inoltre è un ottimo integratore per correggere il rapporto disfunzionale che la maggior parte delle persone hanno tra Potassio e Sodio. L’introduzione giornaliere eccessiva di Sodio e bassa di Potassio sembrerebbe essere una delle principali cause dell’ipertensione arteriosa.
  • Magnesio sucrosomiale, Calcio organico + Vit. D + Vit.K2 + Zinco organico + Rame organico, Selenio organico, Zafferano, Q10 e vitamine del gruppo B entrambe da fermentazione vegetale in matrice alimentare (es. IMMUNCARE & NIGHTRELAX) alla sera in quanto sono ansiolitici naturali e quindi stimolano il sistema nervoso in modalità parasimpatica, riducendo le funzioni vitali, promuovendo il sonno, il recupero, la digestione. Inoltre, regolando l’eventuale deficit di micronutrienti, presente nella maggior parte delle persone, offriamo al sistema immunitario, la possibilità di tornare a modulare correttamente.

 


Fonti:

  1. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2019 Mar 23. pii: S0939-4753(19)30094-8. doi: 10.1016
  2. PLoS One. 2019 maggio 9; 14 (5): e0216547. doi: 10.1371
  3. J Community Hosp Intern Med Perspect. 2019 Apr. 12;9(2): 165-167. Doi: 10.1080
  4. Appl Physiol Nutr Metab. 2017 Dec; 42 (12): 1330-1340. doi: 10.1139

Correlati